Petrolio sulle coste del Brasile: stato in allarme

Petrolio Brasile

E’ passato ormai più di un mese dalla oserei dire misteriosa fuoriuscita di petrolio nel Brasile nord-orientale. Uno stato di emergenza che ancora non sembra migliorare.

Oltre due km di costa inquinate in una situazione davvero allarmante. Questa settimana, migliaia di persone hanno preso parte a una pulizia per rimuovere petrolio e catrame dalle spiagge. Sia i volontari che gli impiegati del governo hanno usato carriole, picche e guanti per rimuovere pezzi di catrame dall’acqua e dalla sabbia.

Nonostante il tempo trascorso e il danno fatto, un importante interrogativo rimane: da dove proviene il petrolio? Come possiamo fermare il disastro?

I funzionari infatti non hanno idea se la quantità di petrolio in brasile stia aumentando o diminuendo. Quello che pero è chiaro e lampante è il fatto che sia il più grande disastro ambientale nella storia del nord-est del Brasile, una regione ricchissima di barriere coralline, oltre che di aree di protezione ambientale e turismo.

Il parere dell’esperta

L’esperta Christina Araujo, oceanografa presso l’Università Federale del Rio Grande do Norte, ha affermato che, sebbene siano in corso gli sforzi per ripulire il petrolio, ripulire l’intera costa risulta un’impresa utopica con le attuali forze: “Lo sforzo di pulizia è concentrato nelle aree urbane per ridurre l’impatto sociale ed economico, ma ci sono aree remote – alcune molto importanti dal punto di vista ambientale – che non vengono pulite perché non ci sono abbastanza persone o risorse per farlo”

Il greggio riversato sulle spiagge ha avuto non poche ripercussioni anche sulla fauna marina: 15 tartarughe, due uccelli marini e pesci sono stati trovati morti. Le immagini che seguono mostrano quanto sia particolarmente allarmante la situazione.

Mentre alcuni animali non ce l’hanno fatta, due tartarughe sono state salvate e restituite al mare. Nel frattempo, una tartaruga è stata portata al Costa Cetacean Project per essere riabilitata.

Importante rimane comunque vedere come delle persone, spinte semplicemente dal desiderio di fare del bene, vadano ad aiutare incessantemente le zone colpite. Forse qualche speranza rimane.

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