La forza motrice del Binge Watching, grazie ad espedienti narrativi creati ad hoc, ha una capacità tanto influente da rendere una serie tv più avvincente di quanto effettivamente sia.
Avete presente quando fate una visita medica e dovete aspettare i risultati? O quando dovete preparare un esame, ma vi manca ancora qualche pagina per finire il capitolo?
Avete presente quella fastidiosa sensazione di dover finire tutto, altrimenti non siete sereni?
Tale sentore viene descritto come un cliffhanger, ossia un espediente che consiste nell’interrompere la narrazione in un punto particolarmente “delicato” per indurre nel fruitore della storia una forte curiosità per ciò che accadrà dopo.
“Quando una persona si prefigge di svolgere le operazioni richieste da uno di questi compiti, sviluppa una quasi necessità di completare tale compito. E’ come il presentarsi di un sistema di tensione o scaricare le quasi necessità. Se un compito non è stato completato, rimane uno stato di tensione e la quasi necessità non è stata scaricata”
Un compito non finito rimane impresso nella memoria, monopolizza l’attenzione per poter essere sbrigato con successo, ma una volta completato, le risorse dell’attenzione si rivolgono ad altro. Fintantoché l’attività iniziale è in corso, vi si deve concentrare un maggiore impegno cognitivo.
Quando dobbiamo eseguire un compito, ne ricordiamo tutti i particolari molto meglio finché non l’abbiamo terminato, perché l’attenzione è costretta a restarvi legata. Se poi durante l’esecuzione veniamo interrotti, siamo tormentati dal desiderio di riprenderla.
Tale desiderio, che ci spinge a tornare a racconti incompleti, problemi non risolti, domande senza risposta, scopi non realizzati, rispecchia il bisogno umano di chiusura cognitiva. E’ questo un cliffhanger, è quella fastidiosa sensazione che manchi qualcosa.
Che dire quindi della conclusione implicita che la mancata chiusura di un compito possa suscitare una fastidiosa sensazione di disagio, tale che si prenderanno provvedimenti per mettervi termine? Possiamo portare altri esempi?
Prendiamo il caso del Binge watching su Netflix, ovvero la visione continuativa di più episodi di fila di una Serie Tv. Potreste non voler evitare completamente di guardare Netflix. Quindi come si possono combattere i cliffhanger alla fine di ogni singolo episodio? Se si comprende la struttura del binge watching diventa più facile evitare di cadere nella sua trappola.
Cliffhanger e Binge Watching: come si combattono?
Questa è la struttura fondamentale di due episodi all’interno di una serie più l’inizio di un terzo.
In linea di massima un episodio dura circa 50 minuti, negli ultimi minuti c’è un climax ascendente che si esaurisce con la fine dell’episodio. Che sia un mistero, la possibile morte di qualcuno, gli ultimi minuti sono dedicati all’introduzione del cliffhanger. Questo ultimo si risolve poi nei primissimi minuti dell’episodio successivo, così che lo spettatore possa proseguire definitivamente e godersi il secondo episodio. La fine del secondo episodio presenterà la stessa identica sequenza, come in un circolo vizioso.
Fin qui nulla di strano. Ogni serie che si rispetti, dalla notte dei tempi, presenta questo processo. Negli ultimi tempi però c’è stata una piccola ma significativa modifica che ha scardinato la capacità di staccarsi dello spettatore. Al termine di ogni episodio infatti, ancor prima dei titoli di coda, la piattaforma ti fornisce pochissimi secondi per fermare la visione, altrimenti parte la puntata successiva.
Capiamo come questo meccanismo leda le nostre capacità cognitive in maniera incredibile. Precedentemente dovevi compiere un’azione, seppur semplice, per procedere all’episodio successivo. Ora, stando fermo, ne guardi automaticamente un altro.
PRIMA DOVEVATE DECIDERE DI GUARDARE IL PROSSIMO EPISODIO, ORA DOVETE DECIDERE DI NON GUARDARLO.
Per i più scettici: immaginati in un Bar, circondato da amici, hai appena bevuto un drink, l’hai gradito, ma non sei sicuro di volerne un altro. In fondo, dovresti alzarti, andare al bancone o chiamare il cameriere e ordinarne un altro. Siamo pigri per natura, il solo pensare all’intero processo rallenta la nostra capacità di agire. Se però il primo drink ti è piaciuto e tempo pochi secondi, te ne presentano un altro proprio davanti ai tuoi occhi…che fai? Non lo prendi?
Il principio è lo stesso.
Per bypassare il binge watching ci sono più strade, ma è possibile cortocircuitare il cliffangher che rende tutto esageratamente più difficile.
Prima ipotesi ( non l’apprezzo particolarmente): potete vedere i primi 45 minuti circa dell’episodio, interrompendo così la visione prima che arrivi il cliffangher.
Seconda ipotesi, che avallo maggiormente: guardare l’intero episodio e i successivi 5 minuti dell’episodio seguente. Così facendo risolvi il cliffangher del primo episodio e non cominci l’effettivo episodio successivo. Qualcuno dirà: ma io non guardo solo 1 episodio a sera….guardatene due, ma aggiungi i primi 5 minuti del terzo episodio, semplice. Un approccio simile non diminuisce il piacere della visione, ma la possibilità di manifestare una dipendenza. L’elevata possibilità di spararsi 5 episodi di fila ed uscirne intontiti.
Sono dipendenze nuove, difficili da gestire: non sappiamo dove partire. Per una dipendenza di questo tipo, non si può agire come quando si combatte alcolismo o tabagismo. In quel caso intervengono fattori come l’astinenza. Qui invece, oltre a non renderti conto di essere dipendente, come fai? Siamo circondati dalla tecnologia, viviamo con la tecnologia. Puoi cancellare una piattaforma di streaming, magari passi a vedere miliardi di video su Youtube, su Instagram, su Facebook..ovunque. E’ difficile.
Nel 2015 Netflix ha misurato quanto tempo hanno impiegato i suoi spettatori a farsi catturare da ogni singolo spettacolo. Per ogni serie, Netflix ha calcolato quanti episodi il 70% degli spettatori ha dovuto vedere per proseguire nella visione fino alla fine della prima stagione e oltre.
La maggior parte degli spettatori non è rimasta sufficientemente coinvolta dopo la visione dell’episodio pilota, ma alcuni sono stati in grado di generare addiction, nella maggioranza degli spettatori, dopo il secondo, il terzo o il quarto episodio.
Cosa ne deriva? La forza motrice del binge watching è elevata a tal punto da rendere “spettacolare” una serie tv senza una trama avvincente.
Rimangono più opzioni: evitare di guardare del tutto la serie, iniziare a guardarla quando vi potete permettere di perdere parecchie ore, oppure, meglio di tutto, usare la tecnica di disinnesco dei cliffhanger per scongiurare gli effetti associati alla fine dell’episodio.
Cosa dicono gli esperti
In questo caso è utile capire come si muovono gli esperti. Bennett Foddy, noto sviluppatore di videogiochi, in un’intervista ha sostenuto e ribadito di non voler neanche iniziare a giocare a World of Warcraft. Foddy sosteneva che per decidere se intraprendere un nuovo gioco o una nuova attività, fosse vivamente consigliato chiedersi se ci si possa permetterle di dedicarle una certa quantità di tempo oggi.
Una delle frasi più ricorrenti sentite nei giorni nostri è la seguente: “Scusa, ma non ho tempo”. E quante volte l’abbiamo detta?
Bene, da un campione di 200 intervistati, risulta che la gran parte delle persone veda più di 6 Serie Tv in un anno. Avete idea della mole di tempo spesa di fronte ad uno schermo?
Se ripensiamo alle serie tv di quando eravamo più piccoli, la fruizione era totalmente diversa. Dovevi aspettare un’intera settimana per vedere 1 o 2 episodi del tuo Telefilm preferito (lo chiamavamo così).
Adesso, con la possibilità di avere on demand tutti gli episodi di una serie tv ed un’ampia gamma di serie tv da cui attingere capiamo quindi che si rischia di entrare in un loop infinito, guardando serie che altrimenti non avresti guardato in tv neanche sotto tortura.
I dati in tal senso sono emblematici, più del 70% degli amanti delle Serie tv, ha finito una serie in un solo giorno. Quante di queste sono state apprezzate realmente?
Io, ad esempio, ho visto le prime stagioni di 13 ed Elite, due serie che, coi miei gusti avevano poco da condividere. Il fatto di averle così facilmente a disposizione mi ha indotto a guardarle (oltre al boom mediatico). Grazie ai numerosi cliffhanger presenti e alla difficoltà nel fermarsi, ho visto per intero la stagione. Una volta tornato sul pianeta terra ho capito di aver sprecato effettivamente un’ingente quantità di ore che avrei potuto dedicare tranquillamente ad altro.
La linea di demarcazione che separa lo svago alla dipendenza diventa, col tempo, sempre più labile. Est modus in rebus.
Se l’articolo ti ha incuriosito, potresti scoprire perché alcune serie tv utilizzano le risate registrate.