Prosegue la politica eco friendly per i grandi marchi. Ecco come le aziende cercano di salvaguardare il pianeta
Mai come ora le aziende sono incoraggiate ed interessate ad abbracciare cause di interesse ambientale, sociale e non più solo dal punto di vista economico: si vogliono avvicinare alle persone. A tal proposito possiamo citare l’esempio di Apple, che in seguito al famoso tsunami che ha colpito il Giappone ha invitato i propri utenti tramite il canale Itunes, ad effettuare donazioni alla croce rossa americana, raggiungendo così somme di enorme rilievo.
Nascono quindi marche “culturali” che sostengono messaggi di pace, di cooperazione, di sostenibilità ambientale e via dicendo. Questo in modo tale da avere una politica sempre più eco friendly verso il pianeta. Tutto ciò ha una ripercussione sull’azienda in termini di comunicazione, ma anche di distribuzione, basti pensare al green packaging.
Si possono contare nell’ordine dei milioni i pacchi confezionati e spediti ogni giorno. Ognuno di questi pacchi crea di conseguenza altri rifiuti e gran parte dei materiali di imballaggio convenzionali non possono essere riciclati. Con l’ingente crescita di ordini online, la quantità di plastica, polistirolo, cartone e carta sta raggiungendo proporzioni incredibili tanto da stimare con assoluta certezza che, continuando in questa direzione, entro il 2050 negli oceani ci sarà più plastica che pesci.
La sensibilità dei consumatori per l’ambiente e anche la domanda di un packaging più eco friendly cresce sempre più. Molte aziende hanno infatti trovato strade alternative alla plastica, ma basta semplicemente osservare le confezioni dei prodotti sugli scaffali dei supermercati per renderci conto di quanti imballaggi siano inutili e finiscano direttamente nella spazzatura.
Che si tratti di eliminare la plastica dalle proprie attività, scegliere per i propri imballaggi bioplastiche o avviare campagne di sensibilizzazione tra i dipendenti, la lotta all’inquinamento ha bisogno anche e soprattutto del contributo delle grandi aziende. Per quanto ognuno di noi possa impegnarsi per limitare l’uso di di plastica, ci ritroviamo circondati da materiali di questo genere. Banalmente vogliamo evitare di utilizzare bottiglie di plastica, ma al supermercato troviamo solo quelle e, qualora volessimo utilizzare bottiglie di vetro o borracce, si fa fatica a trovare un distributore che eroghi acqua.
Viene quindi logico pensare che le aziende in primis devono sensibilizzarsi su una politica volta a salvaguardare l’ambiente. Già molte aziende hanno proposto diverse iniziative per una maggiore consapevolezza del consumo di acqua, il riciclaggio di prodotti e la ricerca di prodotti più “naturali”. Una delle aziende che si è avvicinata concretamente ad un’efficace eco – innovazione è Levi’s.
Il noto marchio di abbigliamento si è speso molto per quanto riguarda l’acqua. Levi’s Waterless è infatti un progetto che utilizza fino al 96% di acqua in meno rispetto ad un jeans tradizionale.
Levi’s inoltre invita i consumatori a evitare sprechi, proprio come sta cercando di fare l’azienda. Quest’ultima ha infatti intimato di lavare i jeans ogni due settimane anziché settimanalmente. Così facendo risparmieremmo circa 14 litri d’acqua, più o meno l’equivalente di quanto beve una persona una settimana.
Tu conosci altre aziende che attuano una politica eco friendly?