Save our species è sicuramente una delle campagne di sensibilizzazione meglio riuscite per salvaguardare gli animali in via d’estinzione
Quando si parla del mondo della moda e del marketing pensiamo a prodotti realizzati con finalità ben precise: vendita e visibilità. È infatti importante per un brand riuscire a imporsi, vincere la concorrenza ed entrare nella quotidianità delle persone. La precaria situazione della terra e dei suoi animali sta finalmente cominciando a interessare anche questo mondo. Considerato il forte appeal del mondo della moda, quale occasione migliore sarebbe quella di sensibilizzare le persone su un argomento come gli animali in via d’estinzione?
Il caso di Lacoste dimostra quanto possa essere una soluzione molto efficace.
Come sappiamo, Lacoste è una casa d’abbigliamento francese, diventata famosa per l’invenzione della polo, caratterizzata dal simbolo del coccodrillo. Fondata nel 1933, ha sempre mantenuto il classico logo. È un’azienda conosciuta a livello internazionale che non necessita di particolari descrizioni aggiuntive.
Nel 2018 il marchio decide di realizzare una campagna sociale chiamata “ Save our Species” per sensibilizzare la salvaguardia di alcuni animali in via d’estinzione. Lacoste ha prodotto delle polo in edizioni limitate in cui le specie minacciate prendono il posto del coccodrillo. Si tratta di una collaborazione di tre anni no profit con l’organizzazione IUCN (International Union for the Conservation of Nature) che sostiene programmi di protezione della natura. I profitti ricavati vengono reinvestiti da Lacoste: la metà viene versata a IUCN e l’altra metà la investe per dare visibilità alla causa Save our Species. Il successo di questa campagna ha avuto riscontri notevoli in tutto il globo, tanto da parlarne su quotidiani, tv, radio e su qualsiasi piattaforma del web. Tutte le polo raggiungono il sold out in solo 24h e in generale la campagna viene molto condivisa sui social, con milioni di shares.
Il sito ufficiale del brand ha un ruolo importantissimo nella sensibilizzazione. All’interno infatti vengono descritte le condizioni delle specie che prendono il posto del coccodrillo sulla polo; il territorio in cui è presente quel tipo di animale, il numero di quanti ne sono rimasti su tutto il pianeta e qualche caratteristica della specie.
- La Vaquita: 30
- La tartaruga rugosa birmana: 40
- Il lepilemure settentrionale: 50
- Il rinoceronte di Giava: 67
- Il gibbone di Cao vit: 150
- Il pappagallo di Kakapo: 157
- Il condor della California: 231
- Il Saola: 250
- La tigre di Sumatra: 350
- L’iguana di Anegada: 450
Lacoste dalla campagna “Save our Species”, economicamente non ha nessun profitto. In realtà però è stata una strategia molto intelligente, poiché ha dato molta visibilità alla marca, riuscendo a far parlare di sé. È stata in grado di trattare un problema importante della quotidianità e a trasformarlo in un punto di forza, risultando una marca che ha a cuore le questioni che riguardano il pianeta. La vera finalità è quella di avere un effetto positivo sulle persone, per poi avere soltanto successivamente un ritorno economico.
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